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mercoledì 21 ottobre 2015

Caro Bucchioni, ecco perchè sull'Inter non mi ha convinto




Caro Sig. Bucchioni,

le scrivo una lettera aperta nel tentativo di confrontarmi con lei su alcuni temi che ha recentemente trattato, senza alcuna presunzione e nel massimo rispetto della sua figura.
Ritengo opportuno un preambolo di presentazione: ad oggi sono un blogger, giornalista pubblicista in qualifica e quando lei ha iniziato ad esercitare la professione io non popolavo questo pianeta.
Tuttavia oggi ho un'eta sufficiente per avere un barlume di ragione, qualche collaborazione su qualche sito sportivo, qualche conoscenza sull'universo calcistico sviluppata attraverso letture, studi e fortunati incontri, pochi(ssimi) emolumenti e un blog attraverso cui esprimermi liberamente.
Non mi nascondo nel dire che sono un tifoso interista dalla nascita e che ho spesso abusato di tale posizione per prendere le difese del club quando maltrattato, ma oggi non sono qui per difendere l'Inter ma per difendere la buona informazione, basata su fatti e riscontri.
Ho la fortuna e il privilegio di poter seguire le vicende della mia squadra da vicino e dovendo costruirmi una credibilità sufficiente da garantirmi il proseguio di questa avventura non posso fare altro che documentarmi continuamente su quanto accade all'interno ed intorno al club.

Ieri sera su imbeccata di un professionista che stimo e da cui cerco di imparare qualcosa come Andrea Montanari, ho seguito la puntata di Calcio € Mercato su Sportitalia e mi sono trovato ad ascoltare i suoi interventi ponendomi delle domande sulla totale dissonanza di contenuti tra quanto stava esprimendo lei e quanto ho riscontrato io ed altri miei simili con cui c'è stato confronto sull'argomento.
Ho seguito in diretta la trasmissione e ho trovato poi la trascrizione delle sue parole sul sito InterNews e su queste vorrei proporle il mio punto di vista, argomentando perchè il suo intervento non mi ha affatto convinto.
Vado con ordine:

«Mi sembra che l’Inter abbia investito molta su se stessa, che pagherà fino al 2017 i giocatori che ha acquistato quest’estate. Se non dovesse andare in Champions League, sarebbe una situazione allucinante. Il caso Parma potrebbe non essere l’ultimo in Italia»


Partirei dal fondo: il paragone con il Parma.
Ora, che il Parma (e con lei 75 club tra Serie B e Lega Pro in 7 anni, tra l'altro) sia fallito lo sappiamo tutti ma sul perchè sia fallito aprirei un piccolo dibattito con lei.
Punti di contatto tra Parma e Inter ne vedo veramente pochi, a partire dall'ordinamento giuridico che contrappone la Srl che fu il club ducale alla Spa che è tuttora il club nerazzurro. Non è un particolare da poco, considerando che per costituire la prima serve un capitale sociale di almeno 10.000 euro e per dar vita alla seconda il capitale dovrebbe essere 5 volte maggiore.
Il Parma nell'estate 2013 aveva 230 giocatori a bilancio nel tentativo di formare una sorta di network internazionale utilizzando come sponde Gubbio e Nova Gorica (Slovenia), valore a cui è stata data una decisa sforbiciata a seguito della nota non concessione della licenza Uefa. Inoltre nella medesima stagione il mercato dei ducali ha avuto un saldo netto di € 55 milioni in ricavi ed € 108 milioni in costi.
L'Inter ha sicuramente una situazione di squilibrio finanziario da sistemare, ma di cartellini sotto controllo ne ha molti meno nonostante la Società sia maggiormente strutturata e popolata di quella del Parma; inoltre non ha portato i suoi debiti da 16 a 197 milioni in otto anni mantenendo lo stesso giro di affari come operato dal club ducale e nessun revisore ha finora evitato di garantire la continuità aziendale, che per l'Inter è garantita almeno fino al Novembre del 2016.
Le lascio quindi in eredità una domanda: come esattamente la situazione gestionale ed amministrativa dell'Inter potrà mai assomigliare a quella del Parma?
La Champions League è urgente, ma la situazione allucinante a cui lei ha fatto riferimento è possibilmente rattoppabile con qualche cessione eccellente, con almeno tre giocatori che ad oggi possono superare i 25 milioni di Euro di valutazione, portando in cassa quanto non introitato dalla Champions League con lo svantaggio di un ridimensionamento tecnico e con l'aggravio di un possibile provvedimento Uefa.
Come nota a margine, cosa detta da nessuno ieri in studio, aggiungo che durante la sessione di mercato l'Inter ha ricavato dalle cessioni una cifra maggiore rispetto a quanto ha effettivamente speso.
In un quadro come questo, i presupposti per un caso analogo a come si è strutturato quello del Parma sembrano assolutamente inesistenti: lascio a lei ogni opportuna valutazione in merito.


«Se Erick Thohir non fosse intervenuto due anni fa, l’Inter sarebbe fallita. Ha spalmato il debito di Massimo Moratti, ma i soldi da pagare restano e sono spese di una follia assoluta. Nel calcio uno più uno raramente fa due, ma non è certo che arrivi primo con la squadra più forte del Mondo. E l’Inter ce la fa ad arrivare prima o seconda?»


In aggiunta a questo virgolettato riportato dal sito citato più su, ricordo di aver sentito nitidamente una sua frase: "l'Inter oggi è tecnicamente fallita".
Vorrei oggi approfondire e chiederle cosa racchiude quel "tecnicamente fallita".
Io non sono né un analista né un lupo di Wall Street ma sono certo che ci siano delle leggi fallimentari che disciplinano tale materia e che andrebbe accertato uno stato di insolvenza che ad oggi nella holding controllante l'Inter non è riportata in nessun documento, né è mai stata certificata in passato.
Se il concetto si riferisse alla perdita c'è da dire che, fermo restando che i soci hanno sempre coperto integralmente le perdite, le perdite di bilancio non sono il presupposto del fallimento come invece è l'insolvenza, mai stata attivata fino a questo momento né dai creditori né da un PM.
Mi sento di poter dire che l'Inter non sia tecnicamente fallita come non lo era due anni fa, quando Moratti ripianò di tasca sua nell'ultimo CDA da Presidente dell'Inter circa € 80 milioni di perdite e quando Thohir era in procinto di entrare come azionista di maggioranza e non come commissario straordinario né curatore fallimentare.
Spero infine di trovarla d'accordo se le faccio notare con gentilezza che, se nel calcio giocato uno più uno può fare tre, in economia anche calcistica uno più uno farà sempre ed inesorabilmente due.



«Moratti è il responsabile di questa situazione e adesso fa la “furbata” per non tirare fuori altri soldi per quel 30%, in caso di aumento di capitale. Cerca di scappare ancora una volta, perché se c’è da capitalizzare verrà chiamato in causa ancora. Tutti aspettano, ma l’Inter è sull’orlo del fallimento, anche se ci dicono che non è vero. Anche andando in Champions League, 50 milioni non basteranno per riprendersi».


La "furbata" a cui lei si riferisce è scappare per non ricapitalizzare, ma non sembrerebbe un comportamento logicamente esplicabile nel momento in cui ci sono accordi di governance siglati durante il passaggio societario che indicano, tra le altre cose, come per un aumento di capitale nell'Inter ci sia bisogno dell'approvazione del 90% del CDA e quindi anche della parte di consiglieri legati al 30% che Moratti possiede.
Massimo Moratti può quindi scegliere di dire no all'aumento di capitale, come peraltro già fatto a cavallo tra il 2014 e il 2015, senza bisogno di scappare da alcun obbligo.
Questo peraltro è anche il motivo per cui c'è bisogno dei prestiti fruttiferi di Thohir che lei ha contestato durante l'intervento (l'alternativa è il bond di cui si è parlato in primavera).
Io non so dire con certezza se l'Inter sia sull'orlo del fallimento, anche se credo che il bilancio abbia riserve abbastanza capienti da assorbire le perdite, ma sono certo che non lo possa dire nemmeno lei perchè il dettaglio del bilancio consolidato, quello recante i 140 mln di perdite su cui il suo intero discorso è basato, non è ancora stato redatto né pubblicato e non è pertanto possibile verificare parametri come EBIT o Patrimonio Netto che sono indicatori piuttosto sintomatici sull'effettivo stato di salute o malattia di un'azienda.


«L’Inter come fa a fare mercato a gennaio? Con quali soldi? Il debito c’è e soprattutto c’è il rischio di sforare i parametri del Fair Play Finanziario. Quest’anno al Barcellona hanno bloccato il mercato, l’Inter è sulla stessa strada. Thohir presta i soldi all’Inter e chiede gli interessi? Mi sembra un’assurdità. Di mestiere fa il finanziere, se si stanca di fare questo “gioco”, cosa rimane dell’Inter?».

Questa, vorrei dirlo francamente, è la parte che mi ha lasciato più perplesso.

Il virgolettato non lo riporta ma la sua invocazione sul blocco mercato si riferisce a "la Fifa, che ha bloccato il mercato del Barcellona sulle stesse basi".
Ora: il Barcellona sta per sforare il tetto dei 600 milioni di ricavi, una cifra faraonica che Juventus, Inter e Milan non riescono a raggiungere da sole e che non riusciremmo a raggiungere nemmeno volendo unire gli sforzi delle nostre italiane più blasonate.
La Fifa non interviene peraltro su questioni economiche legate ai club europei lasciando il compito alla Uefa, giacché sul Barcellona prese il provvedimento per irregolarità nel trasferimento di calciatori minorenni e non certo per questioni amministrative.
C'è sicuramente il rischio di sforare i parametri del Fairplay finanziario, che non saranno però presi in esame prima del Giugno 2016, quando il bilancio dell'Inter non dovrà essere più oneroso di -30mln: io non so dire con certezza se tale parametro verrà rispettato ma anche qui sono certo che non lo possa dire nemmeno lei.

Il mio confronto con lei termina qui, Sig. Bucchioni.

Spero di aver espresso in maniera esauriente e senza acredine alcuna i miei dubbi sul suo intervento.
Non metto in discussione che alla fine della storia lei possa avere ragione, ma sono certo che se ciò accadrà non sarà per le ragioni da lei elencate ieri sera che, documenti e numeri alla mano, non rispecchiano la realtà delle cose.
In nome della buona informazione basata su fatti e riscontri, spero di poter avere meno perplessità in seguito ai suoi prossimi interventi.

Rispettosamente la saluto e le auguro buon lavoro.


Fulvio Santucci

5 commenti:

  1. Bravo Santucci ma dimentichi che tante persone sono pilotate per certe dichiarazioni.....dimentichi Moggi ed il processo di Biscardi???

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  2. a santu'.........417 milioni di debiti cosa sono? l'Inter fattura 200 milioni ad essere generosi, e'fallita da mo'..

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  3. mi.correggo……….l'inter.fattura.164.8.mil…dati..Deloitte & Touche (la nota multinazionale di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo con oltre 200.000 dipendenti)................1° Real 577..2° Barça 560.8 ...3° ManUnited 519.5... 4° PSG 480.8 ... 5° Bayern 474 …………..10°.la.juve.323.9……14°.il.milan.199.1….16°.la.roma.180.4…………..l'inter.19°.sta'.sotto.l'everton.18°.165.1............. i 417 milioni di debiti sono quasi 3 volte il fatturato e Thoihr ha sinora (dal 2013) prestato 100 milioni a se stesso (cioe' all'inter) con l'8-9% d'interesse.......sta'.cosa.puzza.o.no?............

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  4. In un'altra nazione l'Inter sarebbe stata già bandita, perché una S.p.A. non potrebbe avere i debiti che ha l'Inter rapportati al suo capitale sociale!

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  5. Prima squadra italiana a giocare una finale di una coppa internazionale: To
    rino 1908.
    Prima squadra italiana a vincere una finale di una coppa internazionale: Bologna 1932.
    Prima squadra italiana a giocare un torneo e una finalissima di un Mondiale per club: Juventus
    1951 la Copa Rio.
    Prima squadra italiana a vincere una coppa Intercontinentale: Inter 1963; l'eccezione che conferma
    la regola.
    Prime squadre italiane a vincere le coppe dell'era UEFA: Milan la Coppa deiC2A0Campioni,
    Fiorentina la Coppa delle Coppe, Juventus la Coppa UEFA e la Supercoppa Europea.
    Prima squadra italiana a vincere una coppa internazionale senza stranieri in r
    osa: Juventus la Coppa Uefa del 1977.
    Certo che in quanto a storia voi interisti siete scarsini eh !!!

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