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lunedì 15 giugno 2015

L' "Imbulata": scacco matto di Mendes al Valencia



Quando si parla Jorge Mendes ti vengono in mente i vari operatori dell'informazione mercatara che puntualmente ad ogni fine mercato dispensano elogi e riverenze al "Re del mercato", colui che è capace di trovare un affare persino sotto un sasso tanto è abile.
L'abilità di stringere contatti, fornire servizi di brokeraggio calcistico e rappresentare giocatori a tutti i livelli non manca di certo al Deus ex Machina del calciomercato mondiale, che però non riuscirebbe mai a portare a termine la sua opera senza lasciarsi alle spalle il polverone che si alza dopo il suo passaggio.

Quella che arriva dalla Spagna è una storia di mercato che diventa l'emblema assoluto di come il territorio entro cui ci si muove per acquistare giocatori sia sempre più sbarrato ai club, che dovrebbero essere secondo logica gli unici interessati ad occuparlo, e sempre più riservato alle figure che si muovono sotto la superficie di questo oceano di affari, soldi e giochi di potere.
Protagonista della storia è il Valencia, un club passato da un grave indebitamento attraverso cui ha ceduto giocatori del calibro di Mata e Silva senza tuttavia venire a capo del profondo rosso di bilancio ad essere uno dei club maggiormente attivi e spendaccioni sul mercato con l'avvento di Peter Lim e la gentile consulenza dell'amico Jorge Mendes.

I fatti , così come vengono ricostruiti in maniera coerente e concorde sia da Plaza Deportiva che da El Mundo e vengono analizzati allo stesso modo nell'editoriale del sito vicino al Valencia DiarioDeMestalla.com, sono i seguenti: all'inizio della scorsa settimana si tiene una riunione tecnica all'interno del club per decidere le strategie di mercato più urgenti in vista di una stagione molto impegnativa. All'incontro partecipano Amadeo Salvo, Presidente del club; Rufete, DS del club e Nuno Espirito Santo, allenatore del club.
Tra le tante esigenze discusse c'è quella del centrocampista difensivo da portare al Mestalla per una stagione che prevede anche la possibilità di entrare in Champions League tramite playoff: Nuno propone Rodrigo Caio, proveniente dal Sao Paulo ed indicato come elemento di spessore, ma la società vorrebbe operare un blitz a Marsiglia per chiudere l'affare che riguarda Giannelli Imbula, con cui esiste già un accordo verbale e per cui si tratta solo di limare le condizioni con l'Olympique. Stando alla ricostruzione unanime della stampa spagnola, Nuno Espirito Santo avalla il trasferimento del centrocampista nel mirino di tante squadre tra cui l'Inter e fa in modo che Rufete e Salvo partano alla volta della città marsigliese il mercoledì successivo.

DS e Presidente trattano ad oltranza con l'Olympique forti del sì del giocatore ed arrivano al forcing finale il venerdì appena trascorso, in cui la differenza tra offerta e richiesta scende a un solo milione ed è opinione comune che l'affare sia ormai in dirittura di arrivo.
Finché succede una cosa a dir poco sconcertante: all'insaputa totale di Salvo e Rufete, il Sao Paulo comunica di aver raggiunto un accordo con il Valencia per la cessione a titolo definitivo di Rodrigo Caio. I due dirigenti in missione a Marsiglia, con l'obiettivo di portarsi a casa Imbula, apprendono la notizia che coinvolge il loro club dai mezzi di comunicazione, alla stregua di due tifosi qualsiasi.
Cos'é successo? È successo che Nuno Espirito Santo, dopo la riunione tecnica, abbia avuto contatti con Jorge Mendes e successivamente si sia messo poi in contatto con Peter Lim per richiedere l'acquisto di Rodrigo Caio, pur sapendo che la sua dirigenza era impegnata in forze per tornare a Valencia con Imbula.

Iniziativa isolata? Difficile crederlo, conoscendo il rapporto che lega Nuno a Mendes. Oltre che essere suo rappresentante, Mendes è anche un amico fraterno di Nuno che rappresentò il suo primo affare nel mondo della procura calcistica quando ancora l'attuale tecnico era un portiere. E sempre a cura di Mendes Nuno iniziò la carriera successiva nelle file del Rio Ave per poi finire sulla comoda panchina valenciana, resa morbida dai danari del Senor Lim. Il quale dà il via libera per l'acquisizione di Rodrigo Caio, che avviene in tempi serratissimi lasciando Salvo e Rufete con un bel cerino, o forse più un tizzone ardente, in mano.

Succede anche questo nel calciomercato che ci viene raccontato come una appassionante competizione dove vince chi è più bravo: può veramente accadere che un allenatore e un consulente di mercato possano avere molto più potere decisionale di un Direttore Sportivo e di un Presidente.
Di più: possono fare il lavoro di DS e Presidente tenendo all'oscuro chi occupa quelle cariche.
Una contraddizione gigantesca in termini, che dà l'idea di come i club che affidano il proprio mercato a soggetti esterni finiscano per perdere totalmente la propria autonomia decisionale sulla gestione sportiva rimediando anche una magra figura agli occhi del mondo, riducendo il loro ruolo dirigenziale ad una carica(tura) buona solo per l'organigramma da pubblicare.
La conseguenza di tutto ciò è che Imbula torna sul mercato e attraverso il padre rappresentante strizza l'occhio ad altre squadre, dopo essere stato sedotto e abbandonato dal Valencia.

In questa storia non è tanto importante capire chi sia più forte tecnicamente tra Rodrigo Caio e Imbula e quale affare potrebbe rivelarsi migliore, perché i dirigenti del club avevano preso in considerazione una sola trattativa e Rodrigo Caio probabilmente non sapevano nemmeno che faccia avesse.
Quando poi però si vanno a vedere le cifre, anche il meno disincantato degli appassionati di mercato inizia a farsi qualche domanda, qualora non bastasse già la grottesca cronologia degli eventi: ad esempio, per quale motivo il Valencia paga Rodrigo Caio 12,5 milioni di Euro quando il noto sito Transfermarkt riporta che il suo valore in termini assoluti è di soli 2 milioni?
E anche volendo considerare in errore il solitamente affidabile Transfermarkt, non è un gigantesco conflitto di interessi che questo acquisto sia condotto da Jorge Mendes all'insaputa dei dirigenti, agendo nel doppio ruolo di DS ed agente di giocatori e dando l'impressione che si telefoni da solo per portare avanti una trattativa sugli emolumenti al calciatore?
Quest'ultimo quesito trova un'efficace risposta nel recente passato, giacché il portoghese aveva già interpretato il promiscuo ruolo per conto di un Monaco in cui agendo da DS mascherato da consulente portò nel 2013 i suoi assistiti Falcao, James Rodriguez e Joao Moutinho per citare solo i giocatori spostati a cifre esorbitanti, incassando su ognuno la lauta commissione sui trasferimenti orchestrati sedendo da ambo le parti del tavolo.
E alle cifre che non tornano sul trasferimento del 21enne Rodrigo Caio, possiamo tranquillamente affiancare gli acquisti di Enzo Perez (25 milioni) e i recenti riscatti obbligatori di Rodrigo Machado(30 milioni), Joao Cancelo(15 milioni) e André Gomes(altri 15 milioni): assieme al brasiliano, una batteria di 5 nomi che sono costati in tutto al Valencia 97,5 milioni di Euro pur non avendo mai messo piede nel calcio che conta davvero ma con una caratteristica in comune fondamentale, il fare tutti parte(direttamente o indirettamente) della Gestifute di Jorge Mendes.
I loro dorati trasferimenti assicureranno al "consulente di mercato" un' altra estate di commissioni dorate: scacco matto, alla faccia del mercato libero e concorrenziale.

Una vera Imbulata per il Valencia e per i suoi dirigenti.
E pensare che il calciomercato è solo alle battute iniziali.


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