Salah alla Roma. Finalmente, mi viene da dire.
Una telenovela andata in onda in tutte le salse e in tutte le sfumature possibili senza che si sia mai fatta completa chiarezza su come si sia strutturata questa storia che ha fatto la fortuna delle pubblicazioni che ci hanno tratto una storia infinita a puntate.
Com'è andata davvero? La storia completa la sanno solo i protagonisti ma si può tentare di fare chiarezza quantomeno sul lato Inter.
Partendo da un presupposto: Salah sapeva fin dall'inizio di essere solo in transito alla Fiorentina. Altrimenti non avrebbe avuto senso di esistere quella scrittura privata attraverso cui l'entourage del giocatore o il giocatore stesso mettevano decisamente le mani avanti enunciando il diritto dell'egiziano di esprimere in forma scritta il benestare al proseguimento del prestito dal Chelsea.
E sarà bene fare un passo indietro su questo passaggio, per non dimenticarci che durante il mercato invernale Salah é stato avvicinato a parecchie squadre, tra cui in particolare Inter e Roma.
Poi, sappiamo com'è andata: la Roma ha preso Ibarbo probabilmente per accordi insiti nell'affare Nainggolan, l'Inter ha virato su Podolski che si poteva fare in prestito secco e ha preferito investire su Shaqiri grazie ai buoni uffici del Bayern, che con l'Inter non ha mai grossi problemi a fare affari a condizioni soddisfacenti per entrambi.
Per cui, a giudizio ed opinione dello scrivente, l'approdo di Salah alla Fiorentina è stato più interpretato come una soluzione di ripiego dallo stesso Salah che vi è stato incluso nell'ambito di un'altra trattativa, quella che ha portato Cuadrado al Chelsea: a quel punto la prospettiva, in caso di rifiuto, sarebbe stata la panchina se non la tribuna londinese per il proseguio della stagione.
Quanto succede in maglia viola lo sappiamo tutti: impatto sorprendentemente devastante, gol a ripetizione, sempre più occhi addosso da parte di tifosi ed addetti ai lavori e un'evoluzione che lo porta in breve ad una vetrina di pieno rilievo all'interno della Serie A.
A questo punto della storia entra in scena l'Inter, ma non esattamente nel modo che sarà dipinto più avanti nel tempo. Perché a un certo punto della sua esperienza viola, l'entourage capisce che è arrivato il momento del riscatto per l'assistito e lo va a proporre a diversi club italiani tra cui Inter, Roma, Juventus nel tentativo di creare un'asta basata sulle notevoli prestazioni che l'attaccante ha reso nella città toscana.
Al sottoscritto non è risaputo come ha reagito la Juventus, ma è piuttosto chiaro che a quel punto sia Inter che Roma non disdegnano affatto un giocatore che avevano già sondato pochi mesi prima per poi virare su altri obiettivi, che da ambo le parti iniziavano a rendere al di sotto delle aspettative.
Con la scrittura privata già citata, poi, chi curava gli interessi di Salah non si è nemmeno posto il problema di andare avanti con la Fiorentina e lo stesso giocatore, come diranno alcuni suoi compagni poi, a Firenze ci si sentiva di passaggio.
Trovare un accordo con Inter e Roma non è affatto un'impresa titanica, visto che l'intesa di massima si era già trovata pochi mesi prima senza poi concretizzare e che il rendimento del giocatore ha sicuramente alzato il tiro sull'ingaggio, ma non in maniera insostenibile.
I club che hanno portato avanti un discorso pro futuro su Salah sono tranquilli, avendo contattato un giocatore annunciato in scadenza prestito nel mese di Giugno.
Sul fronte Inter, unico che tratterò da adesso in poi non essendo abbastanza informato su altri club a tal punto da poter raccontare una storia ritenendola vera, arriva l'importantissimo mese di Maggio in cui viene decisa tutta la strategia di mercato dei mesi successivi.
In particolare viene deliberato da una riunione dirigenziale con Mancini che molte cose dovranno cambiare: in primis lo schema che dovrà essere tramutato in un 4-3-3 trasformabile in 4-3-1-2 all'occorrenza, in secondo luogo bisognerà formare una spina dorsale di nuovi giocatori che saranno negli intenti le colonne portanti della nuova Inter.
Tra questi ultimi però Salah non c'è: oltre a Miranda, contattato in tempi non sospetti e Yaya Touré, prima scelta per il centrocampo poi rimpiazzato da Kondogbia, l'elemento che Mancini vuole è un esterno abbastanza duttile e tatticamente intelligente da poter provvedere all'equilibrio che la squadra non ha: è qui che si inizia a spendere il nome di Ivan Perisic, profilo che Mancini ritiene fondamentale per la propensione alla doppia fase.
L'altro esterno in quel momento avrebbe certamente dovuto passare da una scelta minuziosa, ma il suo ruolo sarebbe stato solo complementare alla disposizione tattica e non risponde ad un solo identikit ma viene giocato su tanti tavoli alla ricerca dell'occasione di mercato giusta: si parte da Pedro con cui viene trovata un'intesa ma ci si scontra con richieste totalmente fuori budget da parte del Barcellona, si prosegue con Dybala su cui si è decisamente esagerato in termini di disponibilità Inter alla maxi offerta, si seguono altri profili. Tra cui Salah, sempre attenzionato purchè la sua acquisizione non vada oltre determinati parametri di mercato, visto e considerato che a inizio mercato l'Inter ha un solo grosso
investimento da fare(nelle attese Touré), massimo due se cede Kovacic a più di 30 milioni(dopo l'acquisto di Kondogbia Kovacic verrà poi tolto dal mercato su scelta dell'allenatore).
In tutta la pianificazione del mercato, Salah non ricopre mai un ruolo prioritario ma viene considerato solo se diventa possibile concludere a determinate condizioni, nell'ordine di 17-18 milioni di Euro al massimo e possibilmente con un pagamento dilazionato.
Quando arriva Giugno e l'Inter affonda pesantemente sul mercato, si inizia a capire che qualcosa con Salah non sta andando per il verso giusto dalle parti di Firenze: c'è in atto un braccio di ferro che non lascia presagire una conclusione felice.
Quando si alza tutto il polverone nell'ultima settimana di Giugno, l'Inter ha già mollato da un po' i contatti con il giocatore avendo già la sua parola ed è in tutt'altre faccende affaccendata (chiusura degli affari Miranda e Montoya, ad esempio): è in questo momento che i giornali non si lasciano sfuggire l'opportunità di romanzare la vicenda e iniziano a premere forte su un accordo "segreto" con l'Inter che diventa poi un argomento da prima pagina, in un vortice di mercato che coinvolge presto anche la Roma in modo più marginale, sebbene sia in quel periodo la Società più concreta sul giocatore.
Quando Salah litiga con la Fiorentina a seguito dell'ultimatum non rispettato, l'Inter è già su Jovetic: seguendo il montenegrino da un anno e mezzo, Ausilio incontra l'agente Ramadani tra fine Giugno e inizio Luglio e trova un accordo per il trasferimento del calciatore che è ben contento di tornare in Italia.
Intanto la situazione in casa Fiorentina precipita ed è abbastanza evidente a quel punto che la società gigliata si accorga di aver gestito con troppa superficialità la vicenda di un giocatore che forse non era atteso ai livelli con cui si è espresso. Cercano prima la linea dura con il giocatore e con gli agenti, poi una volta trovato da quel lato un muro di gomma tirano in ballo l'Inter attraverso la diffida e i tweet di Panerai, nella boutade che si conclude con il duro comunicato ufficiale della Società nerazzurra, che si sente tranquilla perchè è stata contattata dall'entourage del giocatore tempo prima e non ha nessuna intenzione di finire dentro una battaglia che non la riguarda e perchè al massimo questa battaglia avrebbe senso solo se fosse tra Fiorentina ed entourage di Salah.
Sul perchè la Fiorentina non abbia fatto la stessa mossa con la Roma, non so rispondere con certezza ma a logica posso pensare che i vari affari di Della Valle nella Città Eterna, non ultimo la ristrutturazione del Colosseo, abbiano forse frenato l'impeto di riservare ai giallorossi lo stesso trattamento.
La mia è una semplice ipotesi, ma a naso non credo che Salah avrebbe potuto valere un'impopolarità ampia nei confronti del numero uno gigliato in una piazza umorale come Roma, visti gli interessi in ballo.
Mentre succede tutto questo, ancor prima della guerra dei comunicati e mentre tutta la stampa avvicina progressivamente Salah a Milano, l'Inter aveva già dato una decisa accelerata su Jovetic intuendo la possibilità di prenderlo a prezzo di saldo, almeno 7-8 milioni in meno rispetto alla richiesta dell'anno prima poi non concretizzatasi.
Salah resta attenzionato, come specifica Fassone in un'intervista a Sky, ma il troppo clamore che gli è stato creato intorno non ha certo fatto bene a un affare che si sarebbe dovuto condurre a fari spenti per strapparlo alle migliori condizioni possibili. Anche perchè il prezzo è ritenuto troppo alto dalla dirigenza Inter che non è disposta ad andare oltre i 17-18 milioni dovendo fare i conti con un mercato costantemente inserito all'interno di determinati paletti.
In quel periodo, mentre tutti guardano a Salah, sono in pochi a dire che l'Inter fa sul serio per Jovetic, anche se nemmeno lui si poteva definire una priorità di mercato: vuoi perchè costa sicuramente meno arrivando da tutt'altro tipo di stagione, vuoi perchè a conti fatti la sua duttilità fa comodo, vuoi perchè le condizioni del montenegrino sono una scommessa ma vincerla significherebbe avere fatto un affare gigantesco, vuoi perchè non ci sono storie intricate e fastidiose di mezzo.
Ecco perché, se avete seguito i tweet del sottoscritto, la destinazione Roma per Salah vi è stata segnalata già da tre-quattro settimane: era chiaro fin da subito che erano i giallorossi quelli che facevano sul serio per l'egiziano e che l'Inter sarebbe tornata in gioco solo qualora avesse ritenuto Salah un'occasione di mercato, a condizioni economiche ben diverse e senza una possibile asta in cui entrare.
Sul presunto veto Chelsea-Fiorentina non c'è stato nessun riscontro, anche perchè Inter e Chelsea non hanno mai trattato concretamente Salah né lo avrebbero fatto dal momento che quando l'egiziano torna a Stamford Bridge, i nerazzurri stanno già contattando Manchester per Jovetic.
Ce n'è abbastanza per dire che Salah non è mai stato realmente prioritario ma solo complementare? Per il sottoscritto sì e su questa versione ci insisto da diverse settimane nonostante lo scetticismo della gran parte del mondo in merito.
La storia per come si è sviluppata é questa, arrivati a questo punto sta a voi crederci o meno.
Se però riconsiderate tutto ciò che si è detto o scritto e rileggete la storia sotto la lente di quanto vi ho scritto qua sopra, sono certo che la riterrete quantomeno plausibile.
puntuale e dettagliato come sempre.
RispondiEliminaputtanate
RispondiEliminaTertium non datur. :-D
RispondiEliminaCerto come no....... come la volpe e l'uva....
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